Non temere! Accogli l’ignoto e l’impreveduto e quanto altro ti recherà l’evento; abolisci ogni divieto; procedi sicuro e libero. Non avere omai sollecitudine se non di vivere. Il tuo fato non potrà compiersi se non nella profusione della vita. Gabriele D’Annunzio, Le vergini delle rocce, 1895
Amiamo le certezze, gli schemi ricorrenti e spesso crediamo di poter controllare tutto. Ma è davvero così?
Il ricercatore americano David DiSalvo nel suo libro “Cosa rende il tuo cervello felice e perché devi fare il contrario” (Bollati Boringhieri) ha raccolto decine di studi e ricerche che spiegano il nostro comportamento. Da questi studi si evince che il nostro cervello ama la stabilità, la coerenza e la chiarezza. Peccato che tutto ciò sia nemico dell’evoluzione umana, in quanto ci impedisce di esplorare nuove possibilità e ci condanna a perpetrare comportamenti autodistruttivi. «Tutti noi ci affidiamo in continuazione a copioni e stereotipi, sfruttandoli come efficaci scorciatoie per risparmiare tempo ed energie mentali», scrive DiSalvo. «Scorciatoie che possono alterare la nostra capacità di giudizio.»
Perché ci innamoriamo di chi ci respinge? Perché tendiamo a rimandare, prolungando il nostro disagio con ansia e trepidazione? Perché crediamo di avere sempre il controllo della situazione?